domenica 31 gennaio 2010

Il tempo che vorrei...



Il tempo che vorrei è stracolmo di vita vissuta, di parole e di cose passate che non tornano se non con ricordi fissati nei diari della mente...
Ma esistono sapori che hanno un profumo e una consistenza così unici da provocare effetti speciali su di noi!!
Come tante altre esperienze culinarie potrei definire la creaturina qui sotto, una dolce merenda con poteri evocativi!
Tutto chiaro no??
Sto parlando di Federica bambina, di giochi all'aperto, di quaderni a pagine grandi, di canzoni, dei primi cuori, di luce, di pittura, di casa, di lavoro, di corsa, di quando diventi "grande" e ad accendere il forno ora sei proprio tu e in tutta la casa l'impasto più semplice ti fa girare la testa!
Ecco... la spiegazione prima che qualcuno creda che questa torta sia anche magica... volevo dire che la consistenza ed il profumo di questa torta, mi hanno in qualche modo accompagnata per trent'anni, spesso con sfumature diverse ma pur sempre con il solito effetto! Nel corso della vita l'ho un po' modificata/alleggerita, ma il risultato è sempre un successo.
Nell' ultima versione, quella sprint e super rapida, per la donna "in carriera", gli ingredienti sono pochi e tanto semplici, si conserva per 2/3/4 colazioni se non finisce prima!


Torta semplice
con lo yogurt


Ingredienti quantificabili sempre con la stessa unità di misura:

una tazza di yogurt intero e cremoso
due tazze di zucchero
tre tazze di farina
due uova intere
mezza tazza di latte
mezza tazza di olio di semi
la scorza di mezzo limone grattugiata
una bustina di lievito chimico
vaniglia mezza bustina circa
mezza tazza di mandorle affettate
mezza tazza di uvetta o gocce di cioccolato fondente

In un contenitore unire yogurt, zucchero uova, olio, scorza di limone e mescolare piano e bene.
Unire la farina con il lievito, la vaniglia setacciati bene. Aggiungere al tutto il latte poco per volta facendo attenzione alla consistenza dell'impasto: non tutte le farine hanno lo stesso potere d'assorbenza... potrebbe servirne meno o un filino di più. Regolare ad occhio.
Alla fine unire le uvette precedentemente fatte rinvenire in acqua calda poi infarinate, oppure le gocce di cioccolato e le mandorle affettate, tenendone un cucchiaio da parte.
Ungere ed infarinare una teglia a bordi alti sufficientemente grande da contenere l'impasto fino a 3/4 della sua altezza. Versare l'impasto e cospargere la superficie con le mandorle rimaste.
Cuocere in forno caldo a 180° per 30/40 minuti. Sarà cotta quando infilando una lama al centro questa ne uscirà pulita. Lasciar raffreddare prima di servire e cospargere con zucchero semolato.

6 commenti:

  1. ...la stessa cosa vale per me con la torta di mele di mamma...un tempo che non c'è più, se non nel mio cuore e ne miei ricordi! :)
    bellissimo post e torta! :)

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  2. ciaooooooo sei bravissima!!!sono una giovane cuoca che vuole imparare!...mi sono inserita tra i tuoi sosteniroti e mi farebbe piacere se lo facessi anche tu così puoi sempre vedere cosa cucino di nuovo!!...e poi lasciarmi un commento...critica...consiglio...e se ci scappa un complimeto!! ti aspetto!!...il blog è www.spadelliamo.blogspot.com oppure clicca sulla foto...:-) ciao!!

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  3. sono certo ti accompagneranno sempre questi profumi...mi paice l'idea di aggiungerci le mandorle io la facevo senza

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  4. ..la sua semplicità mi ha catturata! Brava davvero...splendido il tuo blog!
    Se ti và vieni a sbirciare il mio blog!
    http://farinalievitoefantasia.blogspot.com

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  5. Mi piace la storia di questa torta e le sue tante evoluzioni, comprese quella per "donne in carriera" ...

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  6. non sai quanto vaga nel passato la mia mente quando cucino... è consolatorio fare e rifare gli stessi gesti, sentire gli stessi profumi; anche se la vita ci porta lontano, nello spazio e nel tempo, in un batter d'occhio possiamo tornare alle stesse stanze, la stessa cucina, gli stessi giardini...
    grazie :)
    Chiara

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